Oh Myung Hee affronta il patriarcato coreano con la mostra The Days Were Snowy but Warm
La mostra di Oh Myung Hee ha tratto ispirazione da una vecchia foto ritrovata in un album di suo suocero.
La foto era l’immagine di una famiglia allargata: quella di un uomo, di sua moglie e la sua seconda moglie o “concubina”. Era un’istantanea della società patriarcale coreana di quei tempi, dove le donne hanno sofferto per centinaia di anni in una società maschilista che poneva limiti e cancellava ogni giustizia dalla loro vita.
Perciò questa mostra riunisce il passato e il presente, così come l’Oriente e l’Occidente.
Subito dopo la guerra di Corea, Marilyn Monroe venne in Corea del Sud per intrattenere le truppe americane. Quando Marilyn arrivò portò un po’ di calore nella società coreana, gelido come quel gelido mese di Febbraio del 1954.
“Nel mio progetto, da una parte ho collocato Marilyn Monroe, il simbolo della cultura pop. Dall’altra parte, ho descritto una donna che simboleggia una madre devota e custode dei valori tradizionali. Inoltre, è presente Nah Hye-Suk, la prima artista di dipinti occidentali: una femminista d’avanguardia che combatteva a testa alta contro le norme sociali. Nella mia opera d’arte ho fatto incontrare queste tre donne grazie ad un maestoso albero.
In un’altra immagine, in contrasto con l’immagine delle donne, un gruppo di uomini rappresenta la vita dei coreani che hanno passato un periodo cupo della storia. Questa scena fa intravedere uno spaccato della vita e della storia della cultura dell’Asia.
Nella mia opera d’arte si incrociano spontaneamente temporalità e storicità attraverso la mia decisione di mettere assieme la memoria personale della mia famiglia e la memoria della collettività.
Nella continuità della vita che passa da una generazione all’altra, la primavera va e viene.
Alcune sofferenze non si possono evitare: ci sono innumerevoli dolori e difficoltà nella nostra vita. Attraverso le mie opere ho voluto trasmettere la speranza e il calore della primavera come fiori che sbocciano nella nostra vita.
La primavera è bellezza ed intensità.”
La mostra è disponibile su Google Arts and Culture, è state curate e realizzata dal Metamorphosis Art Projects.
Immagini di Claudia Corrent